Valokuvaaja Ilenia Caputo

—Ennen kaikkea - kenet voit nimetä parhaaksi kuvaajaksi kaupungissasi? :)

—Non sono mai stata dietro alle classifiche. C'è chi si concentra di più sul numero di matrimoni, chi si concentra più sulla qualità degli stessi. Credo che sia una domanda a cui dovrebbero rispondere gli sposi.

—Oletko valokuvauksellinen?

—Non saprei.

—Miten päädyit valokuvausalalle?

—Sono cresciuta all'interno di uno dei più importanti studi fotografici della Calabria, lì ho trascorso gran parte della mia infanzia e nonostante il tempo trascorso sia molto, se chiudo gli occhi riesco ancora a sentire il suono delle macchine, riesco ancora a ricordare quei gesti meccanici che mio zio compiva quotidianamente; la camera oscura, i negativi bruciati e i rullini Kodak da 36. Passavo i pomeriggi immersa in tutto ciò che una volta era considerata la fotografia analogica, osservandolo dar vita ai colori, con un pennello. Il mio primo scatto lo realizzai a Cosenza con un'Hasselblad 903, una delle mie prime macchine fotografiche. Ricordo ancora le emozioni provate prima di premere quel pulsante, dentro di me sapevo che quel momento mi avrebbe accompagnata per tutta la vita e ancora oggi in ogni mio scatto cerco sempre un po' dei suoi occhi.

—Mikä on sinusta tärkeintä hyvässä kuvassa?

—La composizione, la luce e le emozioni.

—Tykkäätkö matkustamisesta?

—La mia voglia di raccontare storie attraverso la macchina fotografica mi ha portato in giro per il mondo a a rubare scatti di vita, Spagna, Marocco, Germania, Grecia, Ungheria, Inghilterra, Irlanda. Ho vissuto a Berlino per qualche tempo, realizzando scatti che raccontavano il mondo underground della metropoli. Al momento sto organizzando il mio prossimo viaggio... in India.

—Mistä pidät eniten ammatissasi?

—Durante il matrimonio, mi prendo cura di ogni dettaglio, senza lasciare nulla al caso. Cerco di utilizzare sempre la migliore luce durante la sessione ritratti e adoro mescolarmi tra gli invitati per captare le espressioni più sincere. Mi piace definirmi una narratrice, una persona che cerca di raccontare delle storie attraverso le immagini, senza bisogno di alcuna parola. Amo viaggiare e fotografare culture diverse, questo nel mio percorso lavorativo mi ha portato continuamente alla ricerca del racconto più autentico, senza artefatti o finzioni. Le mie fotografie vogliono essere questo, un frammento di storia nel corso del tempo.

—Mistä pidät vähiten ammatissasi?

—Come in tutti i lavori, ci sono alti e bassi. Sicuramente una delle cose che meno mi piace di questo lavoro è il non sapere cosa succederà il prossimo anno. La continua ansia dei numeri, dei risultati da ottenere.

—Mikä on valokuvauksen tulevaisuus?

—La partita è aperta. Oramai tutti hanno un corpo macchina in casa. La differenza sarà sempre più impercettibile. Per questo motivo bisogna sempre studiare e non sentirsi mai arrivati, perché nella vita non si arriva mai.

—Mikä on sille valokuvauslajille erityistä, johon olet erikoistunut?

—Le emozioni. Cerco di catturarle per riportarle in vita. Sento di avere una grande responsabilità, tra 10/15 anni quelle fotografie saranno sfogliate riportando in vita chi magari non c'è più.

—Kuinka suhtaudut kritiikkiin?

—Accetto sempre la critica, cerco di capire effettivamente se la critica sia giustificata o meno, e qualora lo fosse sono certa che nel prossimo matrimonio non si ripeterà.

—Onko valokuvauksessa trendejä?

—Ma sicuramente, siamo passati dalle fotografie che tendevano al marrone, alla predominanza del bianco. Io credo che le tendenze ci saranno sempre, bisogna però cercare di mantenere la propria identità, capendo anche quali sono gli standard per eventuali pubblicazioni.

—Minkä kriteerien perusteella asiakkaan pitäisi valita valokuvaaja?

—Io credo che il feedback sia la prima cosa. Valutare in base a quelle che sono le proprie sensazioni e qualora il prezzo dovesse essere considerato troppo alto, invitare 5 persone in meno!

—Mikä on ehdottomasti kiellettyä kuvauksessa?

—Nulla, siamo liberali.

—Mitkä yksityiskohdat, jotka yleensä jäävät huomaamatta, valokuvaaja voi tallettaa?

—Le emozioni di quel giorno. Le lacrime. L'ansia. Il patema d'animo. La felicità. Essere lì nel preciso momento in cui questi stati d'animo si verificano è il mio compito.

—Mikä vaikuttaa kuvan arvoon? Mikä kuvissa on tärkeintä?

—Una fotografia cristallizza un attimo infinitesimale tra milioni di attimi infinitesimali nello spazio di qualche secondo. Così si produce un ricordo, o meglio, la prova di un ricordo o meglio ancora, la prova di qualcosa che è accaduto: uno sprazzo di realtà inconfutabile.

—Kuka on sinun mielestäsi 2000-vuosisadan symboli?

—Una delle foto più note, iconiche e di impatto della storia della fotografia mondiale. Scattata dalla fotografa americana Dorothea Lange nel 1936 ritrae la più nota delle tragedie economiche del ventesimo secolo, quelle che viene definita dalla storia la Grande Depressione. La donna ritratta si chiama Florence Owens Thompson seduta in una baracca di fortuna con i suoi 3 figli, migrata in cerca di lavoro. Quello che si vede ritratto non è solo una persona con il suo carico di tragedia sulle spalle, ma un sentimento universale che da quel momento in poi, fino ad oggi, ci è toccato vedere troppe volte. Con volti diversi.

—Ketä haluaisit kuvata?

—Se avessi la possibilità di scegliere un personaggio da fotografare, un personaggio che ora non c'è più, sicuramente la mia scelta ricadrebbe su Anna Magnani. Una grande attrice, una donna complicata che ha lasciato il suo segno nel mondo della settima arte, antidiva per eccellenza.

—Onko sinulla ammatillisia tabuja?

—No nessuno.

—Kenen kanssa haluaisit kuvata?

—Sempre perché ambisco all'impossibile, mi piacerebbe seguire in uno dei suoi meravigliosi viaggi, Steve Mc Curry.

—Mistä huolehdit ja miksi?

—La metamorfosi dei sentimenti. Il modo in cui essi si decompongono nel giro di qualche anno.

—Mikä on ollut elämäsi vaikuttavin hetki?

—La morte di mio zio. Il mio mentore. Il mio maestro. In ogni mio scatto cerco sempre di ritrovare un pò dei suoi occhi.

—Jos olisit animoitu, kirjallisuus- tai elokuvahahmo, kuka olisit ja miksi?

—JEM: Jerrica Benton ha ereditato dal padre, la Starlight Music, una casa discografica rovinosamente in bolletta. Tuttavia fra i lasciti del padre c'è anche Energy, un potentissimo computer dotato di personalità umana, che dona a Jerrica la possibilità di trasformarsi in Jem, una vera popstar. ROBINSON CRUSOE: In lui non c’è solo il mito del luogo selvaggio e lontano, disabitato, ma anche quello della sopravvivenza senza le comodità dell’era moderna. Crusoe ha dovuto mantenersi in vita in un ambiente quasi primordiale, perché vi mancava tutto ciò che l’uomo europeo era abituato a usare.L'UOMO DI LATTA: Questo personaggio mi è rimasto nel cuore, non si rassegna all’idea di non avere un cuore, di essere vuoto, soggetto alla ruggine. Quanto c’è della nostra umanità in questo personaggio fantastico?

—Kuka sinua on inspiroinut elämässäsi ja miksi?

—Nel mio lavoro cerco di farmi sempre ispirare dai mostri sacri dell'arte, soprattutto per l'utilizzo della luce e del chiaroscuro. Nella vita la mia ispirazione è sicuramente la mia famiglia, persone umili che continuano a dare, dare, dare, senza voler mai nulla in cambio.

—Miten ja millä perusteella määrittelisit menestyksen?

—Il successo lo definisco come un fulmine a ciel sereno, inaspettato.

—Haluaisitko olla mieluummin tykätty vai kunnioitettu?

—Credo che senza rispetto non si ami.

—Mikä on suurin virheesi, jonka olet tehnyt työssäsi?

—Concentrami su altre attività, non capendo che questa era la mia strada.

—Kun lähdet matkalle, mitä otat mukaasi ja miksi?

—La mia macchina fotografica e gli AirPods per la musica.
Connubio perfetto, musica e immagini.

—Oletko koskaan toivonut, ettet olisi ostanut jotain omistamistasi vempaimista? Miksi?

—Tutto ciò che non voglio non rimane per molto tempo nel mio studio. Preferisco vendere, piuttosto che accumulare.

—Miten opettelet ottamaan parempia kuvia?

—Cerco di farmi ispirare continuamente da film, serie tv, magazine.

—Kuka on vaikuttanut eniten ammattiisi valokuvaajana?

—Sicuramente quello di mio fratello Marco, Videomaker, che mi ha indirizzato verso questa strada.

—Minkä yhden asian olisit toivonut tietäväsi, kun aloitit kuvaamisen?

—Che non sarebbe stata l'ultima.

—Mitä haluat ilmaista valokuvillasi?

—Le mie fotografie vogliono essere un frammento di storia nel corso del tempo.

—Mikä motivoi sinua jatkamaan kuvausta?

—Non saprei fare altro.

—Olisiko vanhempiesi pitänyt olla tiukempia tai päinvastoin?

—I miei genitori hanno educato una figlia in modo egregio, lasciando da parte la severità per molto tempo e formandomi come una donna che non abbassa mai la testa.

—Jos voisit palata ajassa taaksepäin, mitä tekisit eri tavalla?

—Nulla, tutti gli errori commessi mi hanno fatto diventare ciò che sono.

—Uskotko, että muilla planeetoilla on elämää?

—Credo che esista e che prima o poi prenderemo un biglietto aereo anche per visitarla.

—Ketkä ovat sankareitasi?

—Le persone che sono al mio fianco.

—Ketä et kunnioita?

—Provo riluttanza per chi si volta dall'altra parte, per l'omertà di questa terra amara.

—Mitä teet vapaa-ajallasi?

—Avendo sottoscritto un abbonamento Netflix, il mio tempo libero non esiste. Scherzi a parte, amo il calcio, il mio tempo libero nel week end lo trascorro con mio padre sul divano guardando le partite.

—Mitä puolta yleisö ei koskaan näe sinussa?

—La mia fragilità, la mia insicurezza.

—Milloin olet täysin tyytyväinen työhösi?

—Quando ricevo dei messaggi autentici a distanza di anni.

—Uskotko miesten ja naisten perinteisiin rooleihin?

—Assolutamente NO.

—Saatko helposti ystäviä?

—Conosco tantissime persone e faccio facilmente amicizia, ma quella vera ha bisogno di deludersi e ritrovarsi.

—Missä haluaisit asua?

—Ho vissuto per lungo tempo a Roma, poi in Inghilterra e a Berlino. Ora posso dire che voglio vivere a Cosenza, amo la mia città, nonostante a volte sia veramente dura abituarti a questo stato delle cose, compenso le mille mancanze di questa terra, con la presenza della mia famiglia.

—Mikä on typerin asia, johon olet koskaan suostunut?

—Non ricordo, credo di averne fatte troppe cose stupide.

—Jatkuuko elämä avioliiton jälkeen?

—Beh spero di si, altrimenti chi decide di sposarsi ha qualche serio problema.

—Onko sinulla suosikkivitsiä? Kerro pois.

—Mi piace molto fare scherzi telefonici, uno dei miei programmi preferiti difatti era Libero di Teo Mammuccari. Dirò sono anche molto brava.
Mi fingo diverse volte rivenditore di qualcosa di strano per vedere le reazioni dei miei parenti. Le più belle telefonate vengono registrate e poi ascoltate la domenica ad insaputa del soggetto.

—Pidätkö koirista vai kissoista?

—Si, ho un husky di nome Yves. Borghese come Yves Saint Laurent.

—Ketä tai mitä vihaat?

—L'odio è un sentimento troppo pieno d'amore. In questo sono molto Catulliana. Odio solo temporaneamente chi ho amato.

—Parasta elämässä on:

—L'amore, è l'unica cosa che conta.

—Ärsyttävintä elämässä on:

—I testimoni di Geova di sabato mattina al citofono.
Scherzo, credo che la cosa che più mi infastidisca siano le bugie.

—Haluaisitko muuttaa mitään ympärilläsi?

—Si la mancanza di civiltà e di senso civico.

—Mitä haluaisit muuttaa itsessäsi?

—Vorrei essere più cinica.

—Mitä haluaisit muuttaa maailmassa?

—Il profitto. Il profitto è ciò che sta distruggendo tutto quello che abbiamo intorno a noi. Un giorno dovremmo chiedere scusa.

—Haluaisitko antaa vinkkejä aloitteleville valokuvaajille?

—Uno dei più grandi fotografi della storia disse una volta una frase che è ormai diventata un’icona di quello che è il metodo più importante per imparare a fotografare: fare fotografie, farle davvero, non limitarsi a qualcosa che non tocca il cuore e la mente, non di certo stare seduti a studiare la teoria e basta. Le tue prime 10000 foto sono le peggiori.

—Jos Maahan saapuisi avaruusolioita ja he näkisivät sinut ensimmäisenä, mitä sanoisit heille?

—Do you want a coffe?

—Jos sinut kutsuttaisiin kuvaamaan elokuvaa, mitä tyylilajia se edustaisi?

—Sicuramente drammatico.

—Huomenna aion...

—Domani giocherò a tennis sicuramente. E' arrivato il momento di alzarsi da questa sedia.