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Fotografo Ilenia Caputo

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Cosenza, Italia 

Da 8 anni su MyWed
Parlo inglese, italiano
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Intervista

  • Prima di tutto - chi puoi definire come il miglior fotografo di Cosenza, Italia? :)

    Non sono mai stata dietro alle classifiche. C'è chi si concentra di più sul numero di matrimoni, chi si concentra più sulla qualità degli stessi. Credo che sia una domanda a cui dovrebbero rispondere gli sposi.

  • Sei fotogenico?

    Non saprei.

  • Come sei entrato nell'industria della fotografia?

    Sono cresciuta all'interno di uno dei più importanti studi fotografici della Calabria, lì ho trascorso gran parte della mia infanzia e nonostante il tempo trascorso sia molto, se chiudo gli occhi riesco ancora a sentire il suono delle macchine, riesco ancora a ricordare quei gesti meccanici che mio zio compiva quotidianamente; la camera oscura, i negativi bruciati e i rullini Kodak da 36. Passavo i pomeriggi immersa in tutto ciò che una volta era considerata la fotografia analogica, osservandolo dar vita ai colori, con un pennello. Il mio primo scatto lo realizzai a Cosenza con un'Hasselblad 903, una delle mie prime macchine fotografiche. Ricordo ancora le emozioni provate prima di premere quel pulsante, dentro di me sapevo che quel momento mi avrebbe accompagnata per tutta la vita e ancora oggi in ogni mio scatto cerco sempre un po' dei suoi occhi.

  • Secondo te, quali sono le componenti più importanti di una bella foto?

    La composizione, la luce e le emozioni.

  • Ti piace viaggiare?

    La mia voglia di raccontare storie attraverso la macchina fotografica mi ha portato in giro per il mondo a a rubare scatti di vita, Spagna, Marocco, Germania, Grecia, Ungheria, Inghilterra, Irlanda. Ho vissuto a Berlino per qualche tempo, realizzando scatti che raccontavano il mondo underground della metropoli. Al momento sto organizzando il mio prossimo viaggio... in India.

  • Che cosa ti piace di più nella tua professione?

    Durante il matrimonio, mi prendo cura di ogni dettaglio, senza lasciare nulla al caso. Cerco di utilizzare sempre la migliore luce durante la sessione ritratti e adoro mescolarmi tra gli invitati per captare le espressioni più sincere. Mi piace definirmi una narratrice, una persona che cerca di raccontare delle storie attraverso le immagini, senza bisogno di alcuna parola. Amo viaggiare e fotografare culture diverse, questo nel mio percorso lavorativo mi ha portato continuamente alla ricerca del racconto più autentico, senza artefatti o finzioni. Le mie fotografie vogliono essere questo, un frammento di storia nel corso del tempo.

  • Che cosa ti piace di meno nella tua professione?

    Come in tutti i lavori, ci sono alti e bassi. Sicuramente una delle cose che meno mi piace di questo lavoro è il non sapere cosa succederà il prossimo anno. La continua ansia dei numeri, dei risultati da ottenere.

  • Quale sarà il futuro della fotografia?

    La partita è aperta. Oramai tutti hanno un corpo macchina in casa. La differenza sarà sempre più impercettibile. Per questo motivo bisogna sempre studiare e non sentirsi mai arrivati, perché nella vita non si arriva mai.

  • Cosa c'è di speciale nel genere di fotografia in cui sei specializzato?

    Le emozioni. Cerco di catturarle per riportarle in vita. Sento di avere una grande responsabilità, tra 10/15 anni quelle fotografie saranno sfogliate riportando in vita chi magari non c'è più.

  • Come gestisci la critica?

    Accetto sempre la critica, cerco di capire effettivamente se la critica sia giustificata o meno, e qualora lo fosse sono certa che nel prossimo matrimonio non si ripeterà.

  • Ci sono determinate tendenze nella fotografia?

    Ma sicuramente, siamo passati dalle fotografie che tendevano al marrone, alla predominanza del bianco. Io credo che le tendenze ci saranno sempre, bisogna però cercare di mantenere la propria identità, capendo anche quali sono gli standard per eventuali pubblicazioni.

  • Quali criteri dovrebbe utilizzare un cliente per scegliere un fotografo?

    Io credo che il feedback sia la prima cosa. Valutare in base a quelle che sono le proprie sensazioni e qualora il prezzo dovesse essere considerato troppo alto, invitare 5 persone in meno!

  • Che cosa non è ammesso durante la ripresa fotografica?

    Nulla, siamo liberali.

  • Quali dettagli, che solitamente passano inosservati, riesce a notare un fotografo?

    Le emozioni di quel giorno. Le lacrime. L'ansia. Il patema d'animo. La felicità. Essere lì nel preciso momento in cui questi stati d'animo si verificano è il mio compito.

  • Che cosa influisce sul valore di una foto? Quali sono le sue componenti?

    Una fotografia cristallizza un attimo infinitesimale tra milioni di attimi infinitesimali nello spazio di qualche secondo. Così si produce un ricordo, o meglio, la prova di un ricordo o meglio ancora, la prova di qualcosa che è accaduto: uno sprazzo di realtà inconfutabile.

  • Secondo te, chi può essere considerato simbolo del XXI secolo?

    Una delle foto più note, iconiche e di impatto della storia della fotografia mondiale. Scattata dalla fotografa americana Dorothea Lange nel 1936 ritrae la più nota delle tragedie economiche del ventesimo secolo, quelle che viene definita dalla storia la Grande Depressione. La donna ritratta si chiama Florence Owens Thompson seduta in una baracca di fortuna con i suoi 3 figli, migrata in cerca di lavoro. Quello che si vede ritratto non è solo una persona con il suo carico di tragedia sulle spalle, ma un sentimento universale che da quel momento in poi, fino ad oggi, ci è toccato vedere troppe volte. Con volti diversi.

  • Chi vorresti fotografare?

    Se avessi la possibilità di scegliere un personaggio da fotografare, un personaggio che ora non c'è più, sicuramente la mia scelta ricadrebbe su Anna Magnani. Una grande attrice, una donna complicata che ha lasciato il suo segno nel mondo della settima arte, antidiva per eccellenza.

  • Hai qualche tabù professionale?

    No nessuno.

  • Con chi vorresti fare una sessione di ripresa fotografica?

    Sempre perché ambisco all'impossibile, mi piacerebbe seguire in uno dei suoi meravigliosi viaggi, Steve Mc Curry.

  • Che cosa ti fa preoccupare e perché?

    La metamorfosi dei sentimenti. Il modo in cui essi si decompongono nel giro di qualche anno.

  • Qual è stato il momento più impressionante della tua vita?

    La morte di mio zio. Il mio mentore. Il mio maestro. In ogni mio scatto cerco sempre di ritrovare un pò dei suoi occhi.

  • Se tu fossi un personaggio di cartone animato, libro o film, chi saresti e perché?

    JEM: Jerrica Benton ha ereditato dal padre, la Starlight Music, una casa discografica rovinosamente in bolletta. Tuttavia fra i lasciti del padre c'è anche Energy, un potentissimo computer dotato di personalità umana, che dona a Jerrica la possibilità di trasformarsi in Jem, una vera popstar. ROBINSON CRUSOE: In lui non c’è solo il mito del luogo selvaggio e lontano, disabitato, ma anche quello della sopravvivenza senza le comodità dell’era moderna. Crusoe ha dovuto mantenersi in vita in un ambiente quasi primordiale, perché vi mancava tutto ciò che l’uomo europeo era abituato a usare.L'UOMO DI LATTA: Questo personaggio mi è rimasto nel cuore, non si rassegna all’idea di non avere un cuore, di essere vuoto, soggetto alla ruggine. Quanto c’è della nostra umanità in questo personaggio fantastico?

  • Chi ti ispira nella vita e perché?

    Nel mio lavoro cerco di farmi sempre ispirare dai mostri sacri dell'arte, soprattutto per l'utilizzo della luce e del chiaroscuro. Nella vita la mia ispirazione è sicuramente la mia famiglia, persone umili che continuano a dare, dare, dare, senza voler mai nulla in cambio.

  • Come puoi definire il successo? Come si misura?

    Il successo lo definisco come un fulmine a ciel sereno, inaspettato.

  • Preferiresti essere amato o rispettato?

    Credo che senza rispetto non si ami.

  • Qual è stato il più grande errore che hai commesso nel lavoro?

    Concentrami su altre attività, non capendo che questa era la mia strada.

  • Preparandoti per partire, che cosa metteresti in valigia e perché?

    La mia macchina fotografica e gli AirPods per la musica.
    Connubio perfetto, musica e immagini.

  • Tra i gadget che possiedi, c'è qualcosa che vorresti non aver comprato? Perché?

    Tutto ciò che non voglio non rimane per molto tempo nel mio studio. Preferisco vendere, piuttosto che accumulare.

  • Che formazione professionale segui per fare fotografie migliori?

    Cerco di farmi ispirare continuamente da film, serie tv, magazine.

  • Il lavoro di chi ha avuto la maggiore influenza su di te come fotografo?

    Sicuramente quello di mio fratello Marco, Videomaker, che mi ha indirizzato verso questa strada.

  • Qual è l'unica cosa che vorresti aver saputo iniziando a scattare foto?

    Che non sarebbe stata l'ultima.

  • Che cosa vuoi dire con le tue fotografie?

    Le mie fotografie vogliono essere un frammento di storia nel corso del tempo.

  • Qual è la tua motivazione per continuare a scattare fotografie?

    Non saprei fare altro.

  • Pensi che i tuoi genitori avrebbero dovuto essere più o meno severi?

    I miei genitori hanno educato una figlia in modo egregio, lasciando da parte la severità per molto tempo e formandomi come una donna che non abbassa mai la testa.

  • Se potessi tornare nel passato, che cosa faresti in modo diverso?

    Nulla, tutti gli errori commessi mi hanno fatto diventare ciò che sono.

  • Che cosa pensi della vita su altri pianeti?

    Credo che esista e che prima o poi prenderemo un biglietto aereo anche per visitarla.

  • Chi sono i tuoi eroi?

    Le persone che sono al mio fianco.

  • Per chi non hai rispetto?

    Provo riluttanza per chi si volta dall'altra parte, per l'omertà di questa terra amara.

  • Che cosa fai nel tuo tempo libero?

    Avendo sottoscritto un abbonamento Netflix, il mio tempo libero non esiste. Scherzi a parte, amo il calcio, il mio tempo libero nel week end lo trascorro con mio padre sul divano guardando le partite.

  • Quale lato di te non è mai visibile al pubblico?

    La mia fragilità, la mia insicurezza.

  • Quando ti senti completamente soddisfatto dal tuo lavoro?

    Quando ricevo dei messaggi autentici a distanza di anni.

  • Credi nei ruoli tradizionali di donne e uomini?

    Assolutamente NO.

  • Fai facilmente amicizia?

    Conosco tantissime persone e faccio facilmente amicizia, ma quella vera ha bisogno di deludersi e ritrovarsi.

  • Dove ti piacerebbe vivere?

    Ho vissuto per lungo tempo a Roma, poi in Inghilterra e a Berlino. Ora posso dire che voglio vivere a Cosenza, amo la mia città, nonostante a volte sia veramente dura abituarti a questo stato delle cose, compenso le mille mancanze di questa terra, con la presenza della mia famiglia.

  • Qual è stata la cosa più stupida che hai accettato di fare?

    Non ricordo, credo di averne fatte troppe cose stupide.

  • Esiste la vita dopo il matrimonio?

    Beh spero di si, altrimenti chi decide di sposarsi ha qualche serio problema.

  • Hai uno scherzo preferito? Raccontacelo.

    Mi piace molto fare scherzi telefonici, uno dei miei programmi preferiti difatti era Libero di Teo Mammuccari. Dirò sono anche molto brava.
    Mi fingo diverse volte rivenditore di qualcosa di strano per vedere le reazioni dei miei parenti. Le più belle telefonate vengono registrate e poi ascoltate la domenica ad insaputa del soggetto.

  • Ti piacciono i cani o i gatti?

    Si, ho un husky di nome Yves. Borghese come Yves Saint Laurent.

  • Chi o che cosa odi?

    L'odio è un sentimento troppo pieno d'amore. In questo sono molto Catulliana. Odio solo temporaneamente chi ho amato.

  • La cosa migliore nella vita è:

    L'amore, è l'unica cosa che conta.

  • La cosa più fastidiosa nella vita è:

    I testimoni di Geova di sabato mattina al citofono.
    Scherzo, credo che la cosa che più mi infastidisca siano le bugie.

  • C'è qualcosa intorno a te che vorresti cambiare?

    Si la mancanza di civiltà e di senso civico.

  • Che cosa vorresti cambiare in te stesso?

    Vorrei essere più cinica.

  • Che cosa vorresti cambiare nel mondo?

    Il profitto. Il profitto è ciò che sta distruggendo tutto quello che abbiamo intorno a noi. Un giorno dovremmo chiedere scusa.

  • Puoi dare alcuni consigli ai fotografi alle prime armi?

    Uno dei più grandi fotografi della storia disse una volta una frase che è ormai diventata un’icona di quello che è il metodo più importante per imparare a fotografare: fare fotografie, farle davvero, non limitarsi a qualcosa che non tocca il cuore e la mente, non di certo stare seduti a studiare la teoria e basta. Le tue prime 10000 foto sono le peggiori.

  • Se gli alieni dovessero arrivare sulla Terra e tu fossi la prima persona ad incontrarli, che cosa diresti?

    Do you want a coffe?

  • Se dovessi essere invitato a girare un film, di che genere sarebbe?

    Sicuramente drammatico.

  • Domani vado a fare...

    Domani giocherò a tennis sicuramente. E' arrivato il momento di alzarsi da questa sedia.